VHS addio, chiude l’ultima fabbrica di videoregistratori

Il VHS ha segnato una sua epoca storica e anche la storia personale di molti adulti odierni. La fine di un mito durato 40 anni.

Se paragonata a un DVD, la videocassetta oggi non è altro che un dinosauro dell’era analogica, ma negli anni 80 era il supporto principe per registrare video e vedersi i film in casa, comprati, noleggiati e persino copiati illegalmente di certo meno virale rispetto a quella odierna.

VHS-cassette

L’epoca gloriosa del VHS è finita da un pezzo, ma si chiude definitivamente oggi con l’annuncio della chiusura dell’ultima linea, giapponese, che produceva videoregistratori (VCR, Video Cassette Recorder). Andranno avanti fino ad agosto, e poi potremo archiviare anche questo pezzettino di storia.

Quelle videocassette a nastro, scomode, che si vedevano male e frusciavano dentro il videoregistratore sono state le prime a portare il cinema nelle case degli italiani a metà degli anni ’70. Dopo sono arrivati nell’ordine i Dvd, i Blu-ray e poi i film on demand in streaming, ma adesso, dopo 40 anni, scompaiono definitivamente.

A chiudere i battenti infatti è la Funai Electric, non solo per l’ormai scarsa clientela ma anche per l’irreperibilità dei pezzi necessari. Ostacolo che si potrebbe superare, certo, se ci fosse richiesta. Anche se l’anno scorso l’anno scorso l’azienda nipponica ha venduto 750.000 VCR, cifra da non disdegnare considerando che i videoregistratori sono da considerarsi ormai ”estinti”

videoregistratore funai

I pezzi in questione saranno andati in buona parte ai collezionisti, che per definizione sono gente strana. Sì perché per mettersi ad accumulare copie su nastro magnetico di beni facilmente duplicabili bisogna avere qualche rotella fuori posto – ma è una cosa che si può dire di qualsiasi collezionista, eccezion fatta per quei pochi che riescono a costruirci un business intorno.

Su internet si possono trovare ancora offerte sui siti di aste o di e-commerce ma siamo vicini alla fine di un’epoca.

Il formato Vhs fu lanciato sul mercato dalla Jvc nel 1976, vincendo la battaglia sulla Sony che aveva puntato sul Betamax. Il successo fu clamoroso, la videocassetta permetteva di registrare qualsiasi programma sulla tv di casa e ti consentiva di guardarlo e riguardarlo fino a consumare il nastro.

Fu il primo colpo assestato bene ai palinsesti tv: il telespettatore poteva scegliere cosa guardare a prescindere dalle decisioni dei singoli canali. Ora sembra una banalità, ma 40 anni era una vera e propria svolta. Non solo, per vedere un film non era necessario andare al cinema o attenderlo in televisione, ora si poteva comprare al negozio e organizzare una serata a casa con gli amici.

L’home video fu il successo di Blockbuster e del videonoleggio, poi inevitabilmente fallito con l’avvento di internet, la pirateria e lo streaming. Non a caso, gran parte del merito va all’industria del porno, che finalmente aveva un sostegno con cui fare breccia nelle case di milioni di persone.

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