Il prezzo dei Bitcoin ha subito un netto calo dopo che Bitfinex, società di Hong Kong che si occupa di cambio di valute digitali, è stata colpita da alcuni hacker che hanno rubato criptovaluta per un valore di 65 milioni di dollari (circa 57 milioni di euro).
L’episodio ha solamente esacerbato il graduale declino nel prezzo dei Bitcoin visto nel recente passato.
Bitfinex ha confermato il furto e sospeso tutti gli scambi: “Oggi abbiamo scoperto una violazione di sicurezza che ci richiede di bloccare tutti gli scambi su Bitfinex, così come di fermare tutti i depositi ed i prelievi di valuta digitale. Stiamo indagando la violazione per determinare cosa sia accaduto, ma sappiamo che ad alcuni dei nostri utenti sono stati rubati dei Bitcoin. Mentre condurremo questa iniziale indagine e metteremo in sicurezza il nostro sistema, bitfinex.com sarà irraggiungibile mentre sarà lasciata la pagina di manutenzione”.
Secondo Bloomberg, nei primi scambi della mattina i Bitcoin hanno subito un calo del 5,3% nei confronti del dollaro. Negli ultimi due giorni il prezzo della criptovaluta è calato del 13%. L’azienda di Hong Kong è tra i principali trader al mondo di valute digitali, con uffici in varie città europee e degli Stati Uniti.
“Sì, è una grossa violazione”, spiega Fred Ehrsam, co-fondatore di Coinbase, una piattaforma di pagamento e trading. “Bitfinex è una grande azienda, quindi si tratta di un evento significativo nel breve periodo, sebbene il Bitcoin abbia in passato mostrato la sua resilienza ad episodi di questo tipo“.
Non è ancora chiaro quanti utenti siano stati colpiti dalla violazione e come gli hacker siano riusciti ad aggirare la sicurezza dell’azienda per rubare la valuta. Bitfinex ha comunicato che le forze dell’ordine sono state messe al corrente dell’attacco, che ha riguardato solamente i portafogli di Bitcoin, lasciando intatti quelli di altre valute digitali.
“Stiamo adottando le necessarie misure contabili per normalizzare il saldo dei conti, con l’obiettivo di riprendere le operazioni. Prenderemo in considerazione varie opzioni per occuparci delle perdite dei clienti in seguito nel corso dell’indagine”, spiegano dall’azienda asiatica.
L’attacco sembra essere stranamente simile ad un altro furto informatico subito dai giapponesi di Mt.Gox nel febbraio del 2014, con gli hacker che riuscirono a portarsi via oltre 300 milioni di dollari. In seguito a quell’operazione, l’azienda di Tokyo fu costretta a presentare richiesta di fallimento.