4000 suicidi in 6 mesi. Italia da Record e non solo …

Non solo crisi, le statistiche parlano di depressione e solitudine In tutto il Paese sono 4000, nel Lazio 352 casi in dodici mesi.

Secondo l’Oms nel mondo ci sono circa 880mila suicidi ogni anno. Per ogni suicidio ci sono almeno 10 tentativi di suicidio. Le stime più allarmistiche parlano di 1 ogni 25. Nel mondo c’è un suicidio ogni 40 secondi e un tentativo ogni 3 secondi.

Suicide
Suicide

Sono circa 4 mila (in prevalenza uomini adulti) le persone che ogni anno in Italia decidono (e riescono) a togliersi la vita con i metodi più disparati. Una strage silenziosa e continua che dopo un periodo di assestamento al ribasso (quasi dimezzati i dati che riguardano le donne) ha registrato una nuova accelerazione (colpendo soprattutto gli uomini in età da lavoro) con l’esplosione della crisi economica mondiale nell’agosto del 2007. Una tendenza statistica impressionante che ha portato nel 2013 (ultimo anno di cui sono disponibili i dati Istat) a 4291 il numero di suicidi su tutto il territorio nazionale (352 nella sola regione Lazio). Numeri che fanno impressione e che devono tuttavia essere considerati per difetto visto che in molti frangenti, i casi di suicidio non vengono riconosciuti come tali. Solo a Roma, ad esempio, i casi di presunti suicidi sono 153 nel 2015 e 75 nel 2016.

MODEL RELEASED. Depressed elderly woman, covering her face with her hands.

Gli anziani sono i soggetti più a rischio ma vi sono due grandi problematiche. La prima riguarda i giovani dai 15 ai 29 anni. Si tratta della seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Il suicidio tra i giovani fa più morti della droga. L’Italia in confronto ai paesi scandinavi e dell’ex Unione Sovietica ha un tasso più basso, ma considerare che oltre 4000 individui muoiono ogni anno senza che vi sia una strategia preventiva globale preoccupa.

precari

L’altro elemento è che dai report dell’Oms si nota un dato decrescente, ma se si vede il momento in cui si è innescata la crisi economica, dal 2006-2008 fino a circa 2 anni fa, abbiamo osservato un aumento importante nei maschi, +12%, nella fascia di età che va dai 25 ai 69 anni, ovvero tra le persone che sono sul mercato del lavoro

equitalia (2)

Tra i motivi principali dei suicidi infatti si possono elencare le tante le storie di piccoli artigiani, imprenditori di piccole imprese, lavoratori autonomi esausti di ricevere continui solleciti da pagare per mantenere lo Stato e le sue pesanti strutture disorganizzate e che ha raggiunto gli oltre 2.200 miliardi di debito pubblico. Una cifra oltretutto spaventosa originata da cliente, corruzione e cattiva gestione. Uno Stato che porta all’esasperazione i piccoli contribuenti e lascia andare via i soldi de ricchi non è uno Stato buono.

Dobbiamo parlare del suicidio, dobbiamo ascoltare chi ha problemi e metterli al centro del dibattito pubblico. Parlare dei come una qualsiasi altra tematica di pubblica salute, al fine di dissipare i falsi miti, i tabù, riducendo lo stigma che lo avvolge. Dobbiamo assicurarci un piano d’azione politico e una pianificazione di cura tale da rendere la prevenzione del suicidio una priorità e consolidarlo a un livello adeguato alla sua pregnanza come problema pubblico sanitario.

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